Delegazione di pagamento

La delegazione di pagamento, detta anche doppia cessione del quinto dello stipendio, è un prestito personale della durata massima di 120 mesi che viene concesso ai lavoratori dipendenti di enti pubblici e aziende private. Ne sono esclusi invece i pensionati che quindi non possono accedervi in alcun modo.

Si tratta di una seconda cessione del quinto. Anche in questo caso, il pagamento della rata avviene dando mandato al datore di lavoro di prelevare dalla busta paga la rata del prestito che verserà alla banca o finanziaria creditrice.

Nota importante: a differenza della cessione del quinto, il prestito con delegazione non è un diritto acquisito, serve il benestare del datore di lavoro. Infatti, la normativa vigente, non obbliga il datore di lavoro che quindi è in diritto di rifiutare la richiesta.

Delegazione di pagamento: quando richiederla

I casi in cui generalmente si richiedere una delegazione di pagamento sono due.

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  1. Il primo, quello più comune, riguarda il lavoratore che ha attiva una cessione del quinto di cui non ha ancora restituito il 40% del piano di ammortamento, limite minimo per chiedere un rinnovo.
  2. Il secondo caso riguarda il lavoratore che, avendo bisogno di un prestito molto consistente, chiede contemporaneamente sia la cessione del quinto sia la delega di pagamento.

Sono due prestiti distinti ognuno dei quali prevede una rata massima il cui importo non può superare 1/5 dello stipendio netto ovvero il 20%.

Quindi sommando i due prestiti si arriva ad avere una trattenuta sulla busta paga pari i 2/5 ovvero il 40%, ovvero il doppio del quinto.

Vantaggi

Primo vantaggio: facilità con cui si può ottenere la delegazione di pagamento. Come per la cessione del quinto, anche questo prestito prevede una polizza assicurativa che copra il rischio vita e impiego. Quindi le banche e le finanziarie essendo tutelate tendono a concedere con facilità il prestito.

Secondo vantaggio: velocità di erogazione del prestito che, essendo garantito, viene erogato nel giro di pochi giorni.

Terzo vantaggio: anche chi non ha una buona reputazione creditizia ed è segnalato nella lista dei cattivi pagatori può ottenere il prestito.

Quarto vantaggio: l’elevato importo che si può richiedere.

Svantaggi

Primo svantaggio: l’amministrazione dell’azienda o dell’ente pubblico può rifiutarsi di avvallare la delegazione di pagamento. In questi casi non c’è nessuna possibilità di accedere al prestito.

Secondo svantaggio: il blocco degli anticipi sul TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Le somme accantonate diventano parte della polizza assicurativa, ragione per cui non è più possibile godere del trattamento di fine rapporto fin quanto il prestito non è stato rimborsato.

Terzo svantaggio: se si è neoassunti o l’azienda è di piccole dimensioni (meno di 20 dipendenti), difficilmente il prestito viene concesso.

Quarto svantaggio: i costi assicurativi e gli interessi richiesti possono essere elevati. Bisogna valutare quindi più offerte e se serve farsi consigliare da un consulte finanziario non di parte.

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